L’ex CEO di Google, Eric Schmidt, ha recentemente lanciato un allerta riguardo al futuro dell’intelligenza artificiale (IA), sottolineando che i computer potrebbero presto raggiungere un livello di autonomia tale da prendere decisioni indipendenti. Durante un intervento al Columbia University School of International and Public Affairs, Schmidt ha affermato che quando i sistemi informatici inizieranno a “auto-migliorarsi”, sarà fondamentale considerare l’idea di “staccare la spina” a tali tecnologie.

La corsa all’innovazione

Schmidt ha descritto l’attuale panorama dell’IA come una corsa frenetica, in cui le aziende stanno spingendo i confini della tecnologia a ritmi senza precedenti. Ha dichiarato: “Non ho mai visto innovazione su questa scala”, evidenziando sia i progressi straordinari che le preoccupazioni legate ai rischi non previsti dello sviluppo incontrollato dell’IA. Secondo Schmidt, ci troviamo a pochi anni dalla possibilità di avere computer in grado di decidere autonomamente le proprie azioni.

Rischi e responsabilità

Il dibattito sull’IA è attualmente in uno stato di confusione, con le normative che faticano a tenere il passo con i rapidi sviluppi. Schmidt ha avvertito che se i sistemi diventano capaci di auto-migliorarsi, potrebbe essere necessario intervenire per prevenire potenziali conseguenze catastrofiche. Ha anche espresso preoccupazione riguardo alla possibilità che un sistema potente possa ostacolare gli sforzi per disattivarlo, suggerendo che sia cruciale avere sempre qualcuno “pronto a staccare la spina”.

Il futuro dell’IA e la competizione globale

Guardando al futuro, Schmidt ha osservato che gli esperti prevedono che nei prossimi due o quattro anni i computer potrebbero operare con un’intelligenza paragonabile a quella di uno studente di dottorato. Ha sottolineato l’importanza per gli Stati Uniti di mantenere un vantaggio competitivo rispetto alla Cina, che ha fatto notevoli progressi nel settore tecnologico negli ultimi sei mesi.Se avesse il controllo totale sulla gestione dell’IA a livello globale, Schmidt ha delineato due misure principali: garantire che l’Occidente prevalga nella corsa tecnologica e sviluppare sistemi di monitoraggio per prevenire gli scenari più rischiosi. Ha concluso affermando che “gli esseri umani non saranno in grado di controllare l’IA”, ma le stesse tecnologie dovrebbero essere in grado di vigilare su altre IA.Questo dibattito su come gestire e regolare l’IA è più attuale che mai e solleva interrogativi fondamentali sul nostro futuro tecnologico e sulle responsabilità etiche legate all’uso dell’intelligenza artificiale.

Rispondi