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Microsoft e l’ascesa dell’IA: tra profitti record e il prezzo umano

Dario Fadda Luglio 26, 2025

Mentre Microsoft celebra un anno finanziario da record, con un fatturato di 245 miliardi di dollari e un profitto operativo di 109 miliardi, migliaia di ingegneri e programmatori si trovano a fare i conti con una realtà meno gloriosa: i licenziamenti. Solo nel 2025, oltre 15.000 dipendenti hanno perso il lavoro, di cui 9.000 nel mese di luglio. Una contraddizione che ha spinto il CEO Satya Nadella a giustificare queste scelte come “dolorose ma necessarie” in un’industia che, a suo dire, “non ha valore franchising”.

Investimenti in IA vs. risorse umane

Nadella ha descritto la nuova missione di Microsoft come quella di un “motore intellettuale” in grado di democratizzare l’accesso a strumenti avanzati come assistenti di programmazione e analisti virtuali. Ma dietro questa visione futuristica si nasconde un paradosso: l’azienda sta investendo 80 miliardi di dollari nell’infrastruttura per l’IA, una cifra che potrebbe coprire i costi annuali di mezzo milione di dipendenti. Nel frattempo, i tagli al personale, seppur significativi, risparmiano appena 2,25 miliardi all’anno, un risparmio irrisorio rispetto alle spese in gioco.

Il divario tra retorica e realtà

La dissonanza cognitiva raggiunge il culmine quando si osserva la retribuzione di Nadella: 79,1 milioni di dollari nel 2024, equivalente allo stipendio combinato di oltre 500 dipendenti medi. Mentre Microsoft promette di “migliorare la vita di ogni persona sul pianeta”, molti dei suoi ex ingegneri affrontano problemi più immediati, come trovare un nuovo lavoro. Intanto, i data center dell’azienda consumano risorse idriche preziose in un mondo dove l’accesso all’acqua potabile è ancora un privilegio.

La scommessa (rischiosa) sull’IA

L’IA è uno dei tre pilastri strategici di Microsoft, insieme a sicurezza e qualità. Ma mentre i progressi tecnologici sono tangibili, il modello di monetizzazione rimane incerto. I licenziamenti potrebbero essere un modo per bilanciare le aspettative di Wall Street, dimostrando prudenza finanziaria senza rinunciare agli ambiziosi piani di crescita. Il prossimo rapporto trimestrale, previsto per fine luglio, rivelerà se questa strategia sta funzionando o se, come temono alcuni analisti, Microsoft sta sacrificando il suo capitale umano per una scommessa ancora tutta da verificare.

Un futuro incerto

La trasformazione di Microsoft in un gigante dell’IA ok, ma a questo punto ci si chiede: se da un lato l’automazione promette efficienza, dall’altro rischia di erodere il tessuto sociale che ha reso l’azienda ciò che è oggi. La sfida per Nadella non sarà solo tecnologica, ma anche culturale: come conciliare l’innovazione con la responsabilità verso chi quell’innovazione l’ha resa possibile.

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