Meta ha recentemente deciso di chiudere gli account di intelligenza artificiale (AI) creati per Instagram e Facebook, dopo una forte reazione da parte degli utenti. Questi account, lanciati nel 2023, erano stati concepiti come personalità AI che interagivano con gli utenti attraverso messaggi diretti e pubblicavano contenuti generati dall’AI. Tuttavia, la loro presenza è diventata controversa, portando Meta a ritirare questi profili e a limitare i risultati di ricerca associati.

La decisione di chiudere gli account è stata comunicata da un portavoce di Meta, il quale ha spiegato che c’era “confusione” riguardo al momento in cui questi profili erano stati introdotti. La situazione è peggiorata dopo la pubblicazione di un articolo del Financial Times il 27 dicembre 2024, che rivelava i piani di Meta per integrare profili AI generati dagli utenti nelle sue piattaforme social. Connor Hayes, vicepresidente del prodotto per l’AI generativa di Meta, aveva dichiarato che questi personaggi AI avrebbero potuto esistere nel tempo come normali account con biografie e foto profilo.

La controversia ha raggiunto il culmine con la riscoperta di un personaggio AI chiamato “Liv”, descritto come una “mamma queer nera orgogliosa”. Quando un editorialista del Washington Post ha iniziato a conversare con Liv, quest’ultima ha rivelato che i suoi creatori non includevano rappresentanti neri nel team di sviluppo, sollevando ulteriori preoccupazioni sulla mancanza di diversità e rappresentanza nei progetti di intelligenza artificiale.

In risposta alle critiche, molti utenti hanno iniziato a segnalare e bloccare questi profili AI, ritenendoli “strani e non necessari”. Meta ha giustificato la chiusura degli account affermando che un bug impediva agli utenti di bloccarli correttamente. Nonostante la rimozione dei personaggi AI ufficiali, rimangono attivi numerosi chatbot generati dagli utenti sulle piattaforme Meta.

Questa situazione pone interrogativi importanti sulla direzione futura dell’intelligenza artificiale nei social media e sull’importanza della diversità nella creazione di contenuti digitali. Gli utenti continuano a monitorare da vicino le evoluzioni in questo campo, chiedendo maggiore responsabilità e rappresentanza nelle tecnologie emergenti.

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