Un nuovo capitolo controverso si apre nel mondo dell’intelligenza artificiale, con Meta, la società madre di Facebook, al centro di un’accusa che potrebbe avere ripercussioni significative sul settore. Secondo una causa legale in corso, Meta avrebbe utilizzato materiali piratati per addestrare il suo modello di intelligenza artificiale, Llama, con l’approvazione diretta di Mark Zuckerberg. Questo è emerso dal caso Kadrey contro Meta, dove i querelanti, tra cui noti autori come Sarah Silverman e Ta-Nehisi Coates, sostengono che l’azienda abbia fatto uso del dataset di LibGen, una cosiddetta “biblioteca ombra” che offre accesso a libri accademici e altro materiale.
Accuse di violazione del copyright
Le accuse sono gravi: i legali dei querelanti affermano che Zuckerberg fosse a conoscenza dell’uso di LibGen per l’addestramento dell’AI, nonostante le preoccupazioni espresse da alcuni dirigenti e dipendenti di Meta. Questi ultimi avrebbero descritto il dataset come “piratato”, evidenziando la consapevolezza interna della violazione del copyright. Inoltre, è stato rivelato che Meta ha rimosso le informazioni sui diritti d’autore dai materiali di LibGen prima di utilizzarli per Llama. In un documento presentato in tribunale, l’azienda ha ammesso di aver “rimosso tutti i paragrafi sui diritti d’autore dall’inizio e dalla fine” degli articoli scientifici.
Strategie di copertura
Un ingegnere di Meta avrebbe persino creato uno script per eliminare automaticamente le informazioni sui diritti d’autore, suggerendo un tentativo deliberato di nascondere le attività di violazione del copyright. Non solo: i legali hanno anche affermato che Meta ha ammesso di aver scaricato materiali da LibGen tramite torrent, nonostante il malcontento tra i dipendenti riguardo all’uso di laptop aziendali per tali operazioni.
Il contesto legale
Nel 2023, Silverman e altri scrittori hanno intentato causa contro Meta e OpenAI per violazione del copyright, accusando le aziende di utilizzare materiali piratati per addestrare i loro modelli AI. Sebbene alcuni dei loro reclami siano stati inizialmente respinti dal tribunale, i querelanti sostengono che la loro denuncia modificata rafforzi le accuse e affronti le motivazioni precedenti per il rigetto.Questa vicenda solleva interrogativi cruciali sulla legalità e l’etica nell’addestramento dei modelli di intelligenza artificiale. Con l’industria dell’AI in continua espansione, la questione dell’uso dei dati e dei diritti d’autore diventa sempre più centrale. Resta da vedere come si svilupperà questo caso e quali impatti avrà su Meta e sull’intero settore tecnologico.